Monte Cinque
Il profeta Elia testimonia, con la sua vicenda umana, la volontà indomabile di chi non si rassegna a un destino prestabilito ma, a costo di sfidare la volontà divina, percorre fino in fondo la propria strada, per affermare se stesso e afferrare saldamente il comando della propria vita. L'autore, in una breve nota iniziale, dice che l'inevitabile ha sfiorato la vita di ogni essere umano su questa terra. Alcuni si sono ripresi, altri hanno ceduto. Elia decide di vivere il proprio destino senza rassegnazione. Il Signore ha ordinato tremende prove per colui che ascenderà al cielo su un carro di fuoco trainato da cavalli fiammeggianti. Per sfuggire alla persecuzione della regina Gezabele, Elia è costretto a lasciare Israele. Giunto nella città di Akbar, la vedrà messa a ferro e fuoco dall'esercito assiro e assisterà impotente alla morte della donna che ama, tra le macerie fumanti della sua casa. La volontà del profeta, che assume il colore della sfida, insieme all'innocenza del bambino che lo accompagna, lo spingeranno a superare ostacoli, paure e rimpianti. Al termine del cammino lungo le pendici del Monte Cinque, invase da una vegetazione inselvatichita e avvolte nella nebbia, egli scorgerà il profilo del regno della felicità.