Cara amata immortale
L'immortale amata - 'unsterbliche Geliebte' - a cui Beethoven scrisse nel 1812 una lettera appassionata senza mai spedirla rimane una delle più suggestive incarnazioni dell'amore romantico. Ma cos'è una lettera d'amore? L'anima sola senza la sua veste corporea, secondo la definizione di Emily Dickinson, che considerava tutta la sua opera poetica un messaggio consegnato a mani invisibili. Finzione e documento, invenzione e 'journal intime', la lettera, rivolta all'esterno, sollecita risposte che sono già contenute negli interrogativi che pone, come un gioco di specchi.Appassionate e tenere, sognanti e disperate, le lettere rappresentano minuscole tessere con cui è possibile ricostruire l'intero mosaico dell'esperienza amorosa.L'Antologia ne propone una selezione molto ampia poichè la vastità del tema rifiuta a priori schemi troppo vincolanti.Accanto a letterati e poeti di ogni tempo troviamo musicisti e scienziati, uomini politici e protagonisti della storia, uomini e donne sconosciuti.Per alcuni scrittori la lettera non costituisce soltanto un'effusione occasionale, ma diviene parte integrante dell'opera stessa: è il caso di Foscolo e di Rousseau, di Henri Miller, Franz Kafka o Marina Cvetaeva, presenti con un ventaglio più ampio di testi.E ancora: lettera d'amore è anche quella in cui si parla d'amore, come fa la poetessa Sylvia Plath scrivendo alla madre del fidanzato Ted Hughes o Giacomo Leopardi nel descrivere al fratello Carlo l'amata Teresa Carniati-Malvezzi. Per finire, fra tante, nel libero riscontro di ogni lettore, si può segnalare una piccola preziosità.Alle lettere d'amore autentiche si affiancano quelle tratte da celebri opere - il "Werther", l'"Ortis", "I legami pericolosi" o "La Nuova Eloisa" - quasi a sottolineare come sia labile il confine tra artificio e disvelamento, tra realtà e finzione letteraria.
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