Il compagno di scuola
Basta il nome di un antico compagno del liceo scoperto scorrendo casualmente l'elenco del telefono per accendere la miccia del ricordo e ritrovarvi intatta un'età perduta. Quel tempo è passato, ma le persone, i fatti e gli eventi che lo hanno riempito di senso sono tutti ancora qui, e mandano bagliori intermittenti: la scuola, i professori amati-odiati, la gabbia dorata dell'adolescenza, la passione per la fotografia, l'orto del nonno, mistico luogo di una sapienza contadina intramontabile, i libri come viatico di tante vite possibili fantasticate nelle ore vuote della vita paesana, le esperienze di una radio libera e di un circolo culturale, il richiamo irresistibile delle ragazze che non si finisce mai di adocchiare e sognare, il ristoratore-viveur Gino e la sue arti, di lavoro e di vita. E ancora, sullo sfondo, la guerra del Vietnam, la contestazione studentesca, le prime avvisaglie di quella che diventerà di lì a poco la lotta armata. Ma soprattutto, la storia di un'amicizia che la politica ha consumato a poco a poco. Per questo, dopo tanti anni, c'è bisogno di scrivere una lettera a quell'antico compagno: l'unico modo non banale per poter riannodare i fili di un'esistenza, per sondare nuovamente le ragioni di ogni scelta, se ce ne sono davvero... In questo nuovo romanzo, Diego Marani si inoltra con pudore e disincanto nel giardino segreto della sua memoria, per dire a se stesso e dirci che forse è una grande illusione quella che ci governa tutti, e che in fondo ciò che ci rimane dopo le tempeste e i fumi della giovinezza è soltanto un piccolo frammento di vita scolastica: niente di più, o di meno, della stentata ma felice declinazione di un aoristo greco.
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