Metafora e conoscenza
Fin dalle sue origini, il pensiero occidentale, in tutte le sue forme (filosofica, retorica, letteraria, scientifica, psicologica), si è interrogato sulla natura della metafora e tuttavia la sua dimensione cognitiva è stata generalmente trascurata. La metafora è stata per lo più intesa come un ornamento del discorso, un modo per dare alle parole un'aura poetica. Tornando, però, a leggere Aristotele, balza in primo piano la portata euristica della metafora: la metafora non è, nella Poetica e nella Retorica, un ornamento stilistico ma una strategia discorsiva per mettere sotto gli occhi concetti 'altrimenti inesprimibili'. Questa lezione ha avuto sorti alterne; dimenticata in certi periodi (tutto il Medioevo, quanto meno), citata in epoca barocca, è stata riformulata, quasi sotto mentite spoglie, nella nostra contemporaneità , soprattutto in ambito psico-cognitivo. I saggi di questo volume ne tracciano il percorso - dall'antichità alle più recenti ricerche di neurologia e intelligenza artificiale - con lo sguardo interdisciplinare tipico della semiotica. Fra questi, due importanti contributi di Umberto Eco, di cui la curatrice è allieva e collaboratrice.
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