A colpi di machete. La parola agli esecutori del genocidio in Ruanda
Il libro offre una testimonianza della strage in Ruanda che ha visto, nel 1994, in poco più di un mese, il massacro di circa 50.000 tutsi a opera dell'etnia rivale hutu. L'autore, giornalista inviato di guerra per "Libération" fa parlare i carnefici e, in particolare, un gruppo di nove persone. Quello che emerge è la "bestialità" di questi esseri umani, una bestialità che è qualcosa di più della violenza individuale, qualcosa di più della follia, qualcosa di diverso da una guerra vera e propria, perché è fatta dell'indifferenza più totale alla vita, alla morte, al sangue, al dolore, a ogni forma di umanità. "[...] Quello che è accaduto in Ruanda va oltre l'umana immaginazione, e i responsabili sono esseri umani, centinaia di migliaia di persone normali, e non assassini di professione. Sullo sfondo di una costante riflessione sulla Shoah e gli altri genocidi moderni, Hatzfeld ha raccolto una serie di confessioni uniche, che costringono a confrontarci con l'impensabile, con l'inimmaginabile. Non si tratta di testimonianze da tribunale, ma di riflessioni, sorprendenti nella loro varietà, formulate da persone capaci di esprimersi in modo articolato, che in larga misura comprendono ciò che hanno fatto e non abbandonano la speranza di essere perdonate e di poter ritornare, se e quando verranno scarcerate, alla vita di tutti i giorni. Nostro dovere, e si tratta di un vero e proprio dovere, è prendere atto di quello che gli esseri umani sono capaci di fare ai danni dei propri simili - non spontaneamente (crimini di tale entità non sono mai spontanei), ma quando vengono mobilitati e indotti a credere che altri esseri umani, compagni di scuola, vicini, colleghi o membri della stessa parrocchia, non siano affatto umani; quando vengono organizzati e istruiti al compito del massacro. In ultima istanza, infatti, l'essenziale non è giudicare. Bensì comprendere. Sforzarci di comprendere quanto è accaduto in Ruanda è un compito doloroso a cui non abbiamo il diritto di sottrarci: è parte degli obblighi morali di ogni adulto. Tutti dovrebbero leggere il libro di Hatzfeld." (Dall'Introduzione di Susan Sontag)
Momentaneamente non ordinabile