Gli indifferenti
Quando Moravia cominciò a scrivere il suo capolavoro giovanile nel 1925, non aveva ancora compiuti i diciott'anni. Dopo una lunga degenza in sanatorio componeva con lentezza le pagine perché era molto debole e metteva qualcosa di più delle semplici velleità letterarie di un infatuato di Rimbaud e Dostoevskij. Intorno a lui l'Italia, alla quale Mussolini aveva imposto la dittatura, stava dimenticando lo scoppio d'indignazione e di ribellione suscitato nel 1924 dal delitto Matteotti e scivolava verso il consenso e i plebisciti per il fascismo. Il giovane Moravia non s'interessava di politica, ma il ritratto che fece di un ventenne di allora coinvolto nello sfacelo di una famiglia borghese e dell'intero Paese doveva restare immobile.
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