La vita agra
Come accade raramente nella storia della letteratura, l'uscita de "La vita agra" nel 1962 avrebbe fornito le parole al disagio profondo che, nella realtà quotidiana, stava sotto, appena sotto, la patina dorata del boom economico che in quegli anni investiva l'Italia, creando facili e fragili illusioni di massa per un paese che appena ieri era contadino. Così, l'improvviso arricchimento, assai lontano dal benessere reale, la frenesia del consumo che omologa le persone nella smania del comprare e nella moltiplicazione degli oggetti da possedere,sono ritratti ora con rabbia e stupore, ora con ironia malinconica. La sostituzione della voglia di rapporti umani, della dolcezza del vivere, con la ricerca del profitto e del lavoro aziendale come unico scopo di vita, si stagliano sullo sfondo di una Milano livida, e svelano oggi una capacità profetica cui Bianciardi avrebbe volentieri rinunciato, soprattutto perché ne fu lui stesso vittima, morendo a quarantanove anni, chiedendosi stupito come fosse possibile che un libro scritto contro il mondo gli avesse portato successo.
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