Lettere di una novizia
"Noi uomini moderni non possiamo aspirare alla stupenda ignoranza di alcune zone pericolose dell'animo che garantiva la vita dei nostri antichi", dice Piovene nell'introduzione alle "Lettere di una novizia"; ma i suoi personaggi possiedono una sorta di 'diplomazia' che insegna a nascondere anche a se stessi le cose meno degne del proprio animo, si difendono dalla verità attraverso una guerriglia di lucide contraffazioni, di reticenze, di sincerità esibite. Nella fitta corrispondenza che illumina a poco a poco la tragica vicenda di Rita, colpevole di un omicidio involontario e costretta dalla madre, in cambio del silenzio sull'accaduto, a chiudersi in convento, la realtà si frantuma per effetto della moltiplicazione dei punti di vista. Rita cerca di giustificare le proprie azioni, ma le sue parole vengono immancabilmente contraddette da quelle degli altri personaggi che ruotano intorno alla vicenda. Ogni punto di vista si rivela vero e falso al tempo stesso: Piovene rifiuta infatti consapevolmente di suggerire al lettore una chiave di lettura univoca e rassicurante.
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