Storia della letteratura erotica
Questa "Storia della letteratura erotica" di Alexandrian, che si apre con un'indagine sull'Arte di amare nell'antichità e si chiude con un vasto ed esemplare esame della letteratura erotica surrealista, ha uno dei suoi punti di forza (e di garbata ma sottile acredine polemica) nel capitolo sulla Lussuria medioevale, dove il concetto di lussuria viene sottoposto a verifica teoretica (Boccaccio, Chaucer e Andrea Cappellano ne sono naturalmente le cartine di tornasole) e smontato minuziosamente. Ma è proprio questo "passare attraverso", questo rimescolare le carte, che funziona mirabilmente e fa del libro un'eccezione per ora senza termini di confronto. Con le sue qualità di prodigiosa erudizione, dai toni sempre saturnini, l'autore analizza in questo libro 963 opere di letteratura erotica, da "Lisistrata" di Aristofane a "La monnaie vivante" di Pierre Klossowski, e tratteggia le personalità di 344 autori, da Alcmane a Unica Zurn, passando attraverso tenebrose figure come la greca Elefantide, maestra dell'osceno nell'antichità, Charles Pigault-Lebrun, scrittore libertino tra Settecento e Ottocento, Boris Vian. L'autore non ritaglia un settore specifico della letteratura erotica, ma fa riemergere dalla letteratura universale un "controdisegno" o una "controstruttura" che ne modifica il senso e il colore. E' un nuovo modo di rileggere la storia della civiltà letteraria. Attraverso l'esame di testi raramente letti, ci si accorge che si tratta di libri meritevoli di essere finalmente letti. Ne eravamo, da tempo, curiosi; ora ne siamo attratti, e ne sentiamo il fascino. (Quirino Principe)
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