Voci dal Nord Est

Dieci suggestive storie di uomini, luoghi e cose dell'America del Nord Est e magari del Nord, dato che entra nel cerchio evocativo anche Chicago, sono come le tappe di un viaggio, ora vagamente visionario ora realistico, della protagonista Marta sul suolo americano. I pensieri non si sa mai dove vanno a finire: di qui il fatto che Marta possa accompagnarsi alla balena vergine, che invano cerca nell'oceano il maschio con cui accoppiarsi, o incontrare l'errante silhouette della poetessa Emily Dickinson nel giardino di Amherst. Ma alla presa degli occhi e delle orecchie ben aperte di Marta non sfugge l'affascinante vicenda delle pillole del suicidio nel campus dell'Università di Brown o la crudeltà delle strade, dove è difficile intravvedere a tempo la violenza incombente, o il cammino inarrestabile della tecnologia: "Una nuova generazione, che ancora non conosciamo, si impossesserà presto della scena; i tecnocrati d'oggi ne sono solo l'avanguardia". "Voci dal Nord Est" offre una rappresentazione mobile della vita di un'area americana a vari livelli, dai raffinati WASP a belle donne da film serial, dai tassisti 'oriundi' agli intellettuali solitari. D'altro lato mette in luce come in questa terra il passato possa stranamente prenderci di sorpresa, prolungandosi col suo linguaggio breve e penetrante nell'oggi: il passato della nave Mayflower o del Thanksgiving Day o di Beniamino Franklin. Maria Corti fonde e unifica il tutto per la forza di una individualità stilistica, in cui la carica lirica si affianca costituzionalmente a una ben dosata ironia. Come una rete, lo stile trae a riva tutta una pesca di verità nel grande oceano della vita americana.