Il segreto egizio di Napoleone
Esistono uomini la cui volontà ha cambiato l'esistenza di milioni di persone. Accadono eventi che gli storici con la loro scienza non riescono a spiegare e preferiscono tacere. Ci sono momenti in cui la storia scarta dal corso naturale e prende all'improvviso una rotta diversa. Tutto questo è successo la notte del 12 agosto 1799, quando un giovane e ambizioso generale della Francia rivoluzionaria, Napoleone Bonaparte, era sbarcato da poco sulle coste dell'Egitto con un esercito di oltre trentamila uomini, ufficialmente per indebolire il dominio degli inglesi nel Medio Oriente. Ma perché organizzare una campagna tanto imponente per un obiettivo militare così insignificante? E perché portarsi appresso una nutrita schiera di archeologi, astronomi, architetti, ingegneri e letterati? La verità è altrove. Con la sua grande capacità di mescolare storia, esoterismo e fantasia, Javier Sierra prova a svelare questo enigma mai risolto. E lo fa a modo suo: costruendo un puzzle che il lettore si trova costretto a ricomporre in modo sempre più vorticoso, e i cui pezzi nascondono possibilità inquietanti, come l'esistenza di una formula della vita eterna. Tra sette islamiche e saggi del deserto, tombe e profanatori, viaggi e incontri notturni, Vangeli nascosti e donne bellissime, il giovane Bonaparte insegue un segreto, quello dei faraoni egizi, che secondo le antiche scritture erano in grado di resuscitare dalla morte per accedere all'immortalità. Solo seguendo queste tracce si può capire perché, provando paura per la prima e ultima volta nella sua vita, al tramonto di una calda giornata d'estate Napoleone varcò la soglia della più imponente piramide di Giza per uscirne stremato all'alba del mattino dopo. Cosa sia veramente successo in quelle poche ore la storia non lo racconta. Ma dopo quella notte il mondo non fu più lo stesso.
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