Nelle tenebre mi apparve Gesù
L'autore è andato in tilt. Non perché sia a corto di idee, ma perché ne ha troppe. In stato confusionale, precipita in una sorta di delirio mistico che lo conduce in un'altra dimensione, in quella Zona del Crepuscolo dove si mescolano immaginazione e realtà. Spettrali apparizioni di personaggi celebri nella loro epoca, ma ormai dimenticati, lo conducono come attonito testimone attraverso le loro esperienze di vita, estreme, esagerate, spesso anticipatrici. Tra gli altri Emilio Ghione, divo del cinema muto italiano; Carry A. Nation, proibizionista americana dell'Ottocento; Charles Beaumont, animatore degli Stregoni della California, cioè il gruppo di scrittori e sceneggiatori che tra gli anni cinquanta e sessanta rivoluzionarono la narrativa di fantascienza segnando indelebilmente la storia del cinema e della televisione. E ancora: i Figli dei Fiori, i miti del nascente cinema porno (John Holmes, Linda Lovelace), i folli deliranti come Charles Manson, i protagonisti delle lotte sociali per la casa e contro il carovita degli anni settanta italiani, i padroni e gli operai di una fabbrica tessile alsaziana diventata Museo dell'Automobile. Lentamente dal caleidoscopico percorso emerge un filo conduttore, ma il disagio dell'autore, anziché placarsi, aumenta. Perché quei fantasmi gli parlano? E' forse diventato lui stesso un fantasma? Riuscirà a evadere da quel mondo parallelo o ne resterà imprigionato per sempre? E se troverà la porta d'uscita, cosa lo attenderà al rientro nella cosiddetta realtà? Giunto al suo nono romanzo, Gianfranco Manfredi offre una prova del tutto insolita, bilancio di un'esperienza non solo personale, ma generazionale. Una "vision quest" scatenata, all'incrocio tra tutti i generi letterari, una scorribanda nel territorio dell'immaginazione alla ricerca dell'inafferrabile sostanza delle "cose".
Momentaneamente non ordinabile