Il folle volo
Un sabato mattina Lucia, una quarantenne single milanese come tante, ripercorre gli anni lontani della sua infanzia e adolescenza. La sua vita non è stata, e non è, come tante altre. Quella bambina, che è diventata adolescente e poi donna, ha dovuto prendere coscienza della propria diversità. Lucia ha le idee chiare fin da subito: la scuola speciale per portatori di handicap è il primo grande nemico da combattere, è il ghetto che la tiene separata dal mondo. Decisa a essere protagonista della propria vita, non vuole dare peso ai ragionevoli, troppo ragionevoli, consigli di genitori, medici e logopedista che la vorrebbero inserita in un istituzione protetta e si iscrive a un liceo classico. E l'epoca del grande passaggio. Come l'Ulisse dantesco parte verso il mondo dei coetanei 'normali', di cui spia le mosse, imita la sicurezza. E l'inizio della lotta quotidiana contro il corpo che si ribella, contro la compassione degli altri, per la libertà di potersi muovere senza più protezioni ma nemmeno barriere. È l'inizio dell'indipendenza, dell'amicizia, dell'amore, del vero confronto col mondo. Il coraggio e la combattività spingono Lucia ad avventurarsi finalmente in mare aperto, a non curarsi degli inevitabili naufragi, a tenere saldo il timone anche quando gli altri ti vedono solo come un passeggero scomodo.
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