Quel vecchio asso nella manica

Quel vecchio asso nella manica

Giovane di belle speranze ma di poche sostanze, Bob Dollar di Denver, Colorado, non sa bene cosa fare della propria vita. Sa soltanto che i suoi genitori l'hanno abbandonato, e che se l'hanno fatto un motivo doveva esserci. Lavorare sodo può essere un modo per riscattare il suo peccato originale, se necessario come magazziniere in una fabbrica di lampadine o, perché no, come scout della Global Pork Rind, una corporation di allevamenti suini vogliosa di espandere l'attività. La zona nel mirino della GPR è una striscia tra Oklahoma e Texas, una terra aspra di pioneri e coloni, dove l'economia fondata su bestiame e colture è minacciata dal petrolio che intride il sottosuolo. Visto lo scarso gradimento dei locali per le porcilaie già presenti sulle grandi pianure, Dollar si spaccia per agente immobiliare in cerca di siti per residenze di lusso, menzogna a cui, da un certo punto in poi, è incline lui stesso a credere. Trasferitosi nella cittadina texana di Woolybucket, Bob avvicina molti dei suoi idiosincratici abitanti, vince la diffidenza di alcuni, rimane stregato dalle loro storie, dalle tradizioni della prateria, dal fascino della frontiera. Questi uomini e donne, duri come la terra che abitano, raccontano di mitici ranch con duemila cowboy, eroici capi carovana con tiri da venti muli, centinaia di chilometri percorsi a cavallo, stenti e malattie, improvvise ricchezze e rovesci di fortuna; resuscitano l'epopea del West. Vite tanto diverse dalla sua sfilano sotto gli occhi di Bob Dollar e il suo sguardo cambia, finalmente sa in che direzione volgersi. Ma dopo il Grande Abbandono dell'infanzia Bob è incapace di tradire persone e cose, persino una professione e un committente, immorale l'una e amorale l'altro. Fino all'incontro con il vecchio Ace Crouch, attaccato al suo ranch fatiscente come all'esistenza stessa. Ace, come l'asso delle carte da gioco...
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