America sommersa. Sesso, droga e nuovi schiavi negli Stati Uniti
È una realtà imponente l'economia sommersa degli Stati Uniti (oltre un decimo della ricchezza del paese più potente del mondo) ed è in continua crescita. Con il suo metodo di indagine giornalistica che va sempre alle fonti senza lasciare spazio al sentito dire, Eric Schlosser svela l'esistenza di un universo clandestino che si nutre dell'idealismo e dell'ipocrisia insiti nella cultura americana. Sono tre i settori, molto diversi, analizzati in queste pagine: la produzione di marijuana che, nonostante una repressione a volte feroce, è tra le più redditizie dell'agricoltura statunitense; l'industria del sesso proibito, passata dai peep show agli asettici canali payper-view delle multinazionali della comunicazione; il lavoro nero degli immigrati clandestini, nuovi schiavi dell'era della globalizzazione. Eppure l'inchiesta di Schlosser mette in luce profonde affinità fra tre ambiti in cui, in virtù di alchimie differenti, la fede nel libero scambio si è combinata con le radici puritane della società americana, dando luogo a situazioni a volte grottesche, più spesso tragiche. Come il caso di Mark Young, condannato in Indiana all'ergastolo per aver fatto da intermediario nella vendita di una grossa partita di marijuana. Per quanto riguarda l'industria del porno, la si può considerare un esempio da manuale di una produzione guidata efficientemente a soddisfare consumatori dai gusti più vari e pronta a recepire le innovazioni tecnologiche. Infine, nella terza parte del libro, l'analisi del lavoro clandestino dei raccoglitori di fragole messicani in California evidenzia un altro aspetto saliente: quello di un mercato liberista che, come un fiume, trascina i salari sempre più in basso.E quando si fa un confronto tra emerso e sommerso, si scopre che pratiche un tempo limitate alla sfera dell'illegalità hanno gradualmente infiltrato l'economia ufficiale: basti pensare al ricorso all'evasione fiscale e a società di comodo all'estero da parte delle grandi corporation. Nel suo funzionamento il lato oscuro dell'economia americana risulta dunque altamente interscambiabile con il mercato idealizzato dai neoliberisti, "quel mercato davanti al quale per anni ci hanno detto che dovevamo inchinarci".
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