L'incantesimo di Frida K.

L'incantesimo di Frida K.

Immaginiamo di entrare nella mente di una donna, meglio ancora di una pittrice il cui nome è icona di un'epoca, simbolo per eccellenza di femminilità trasgressiva, di sofferenza fisica e spirituale che si traduce in arte. Inizia così il viaggio nei pensieri di Frida Kahlo, in cui il lettore partecipa delle sue riflessioni, dei ricordi, delle allucinazioni che la assalgono nell'attesa della fine. Siamo sulla soglia tra vita e morte, sogno e realtà, verità e mito. Sfrontata e incapace di compromessi, Frida sopporta le ferite del corpo (dovute a una malattia infantile e a un terribile incidente) e dell'anima con furia tenace, scegliendo di trascendere ogni limite, di avvolgere con i sensi i luoghi, gli eventi, i volti del suo passato. Così, sul letto di morte, ricrea un universo, il suo. Ripercorre i vicoli e le fumerie d'oppio della San Francisco degli anni venti, della Parigi degli anni trenta di Breton e Picasso, i lussuosi saloni dei Rockefeller a Park Avenue e, a compimento del cerchio, torna a quella Casa Azul di Città del Messico dov'è nata e dove morirà. La Frida di Kate Braverman è la donna delle passioni che si consumano in un attimo e dell'amore che avvelena una vita intera. Il marito Diego Rivera merita il suo disprezzo per la convenzionalità del modo di vedere, per la sua 'geometria prevedibile'. I due si scambiano crudeltà, tradimenti eppure sembrano indissolubilmente legati, ciascuno vitale allo spirito dell'altro. L'ultimo viaggio di Frida è un incantesimo sconvolgente che rapisce la mente del lettore portandolo a toccare l'insondabile mistero del dolore che diventa creazione.
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