La Rivoluzione. La nuova via al comunismo italiano
Si può ancora parlare di rivoluzione, oggi e in Italia, avere il coraggio di ri-nominarla a dispetto della demonizzazione imperante del comunismo e di ogni forma sistematica di pensiero rivoluzionario? Per Raul Mordenti - formatosi politicamente nel Movimento studentesco romano e ora militante di Rifondazione comunista, dopo esserne stato tra i fondatori - l'esigenza della rivoluzione nasce, come sempre, dall'insostenibilità del sistema capitalistico. Da qui la necessità di un'analisi complessa e multiforme dello stato di cose presente, volta a mettere in luce i risvolti più inquietanti del nuovo assetto del potere borghese in Italia. Dell'attuale governo di centrodestra Mordenti evidenzia i rapporti con il capitale finanziario e l'apparato mediatico che si concretizzano nel 'capitalismo semiotico' di Silvio Berlusconi, di cui vengono analizzate le componenti ideologiche, culturali (il revisionismo storico e il neofascismo) e parlamentari-istituzionali (tornando anche sulla vicenda del governo Prodi e sulle vere cause della sua caduta). Tuttavia, sul piano della società civile, quest'Italia che sembrava ormai consegnata al qualunquismo e all'indifferenza ha visto affacciarsi a Genova una nuova coscienza pacifista e anticapitalista, una nuova sinistra legata al 'movimento dei movimenti'. La riflessione su questo nuovo soggetto potenzialmente rivoluzionario nato nel cuore stesso dell'Occidente allarga il discorso su due fronti: da una parte al mondo del lavoro, sottoposto a condizioni di sempre maggiore precarietà, dall'altra alla crisi del capitalismo (crisi economica e di consenso). Per esorcizzare i suoi fantasmi il sistema (anziché 'guardarsi allo specchio') risponde con la guerra civile globale inaugurata dopo l'11 settembre, che è quella in Afghanistan e in Iraq, ma anche - più in generale - quella contro i poveri combattuta casa per casa, in ogni città, per 'risolvere' le nuove contrapposizioni di classe connesse all'immigrazione. Proprio la terribile attualità della guerra secondo Raul Mordenti rende possibile e anzi necessaria la rivoluzione comunista, che ha il suo presupposto in un processo di democratizzazione integrale della vita quotidiana, oggi nel partito e nel movimento, domani nello Stato.
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