La polvere e l'oro
Quando Francisco Valle, all'inizio dell'Ottocento, arriva a Cuba da Cadice in cerca di fortuna, non immagina affatto che si fermerà per sempre, né che con la sua futura attività di mercante di schiavi cambierà la storia dell'isola e la vita di migliaia di uomini e donne neri, strappati alla loro terra e destinati a una vita di stenti. Sulle loro sofferenze e sui proventi del prestito a usura Francisco costruisce un solido patrimonio familiare, destinato a durare per sei generazioni. La storia dei Valle, gli amori e gli odi, le lotte, i rapporti con un universo in continua evoluzione si intrecciano strettamente con le vicende degli schiavi e dei loro discendenti, come con quelle degli odiati Montero, da sempre antagonisti della famiglia. In un mondo continuamente in bilico tra gretto realismo e sfrenata sensualità, tra drammi pubblici e privati e riti magici di lontana origine africana, bianchi e neri s'incontrano e si scontrano, generazione dopo generazione, in un affresco epico di ampio respiro. Toccherà agli ultimi discendenti dei Valle, Javier e Antonio, sui quali pende l'antica maledizione lanciata da una delle tante schiave violate da Francisco, fare i conti con la storia di famiglia: e sullo sfondo concitato della rivoluzione dei barbudos e di Fidel Castro il cerchio si chiuderà, ogni tassello del grandioso mosaico tornerà al suo posto.
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