Bernardo Bellotto (1722-1780)
L'arte di Bernardo Bellotto non ha mai mancato di estimatori e ha goduto dell'attenzione di importanti studiosi lungo tutto l'arco del Novecento: molte mostre, in Europa, ne hanno preso in considerazione particolari fasi e aspetti: si pensi, solo per citare qualche esempio, a quella sulle vedute di Dresda tenuta alla fondazione Cini nel 1986 e, più recentemente, a Bilbao nel 1998, o al Bellotto italiano esposto a Verona nel 1990. Per contro egli restava finora forse l'ultimo grande pittore del Settecento veneziano a cui la città non avesse ancora dedicato l'omaggio, l'approfondimento, la celebrazione di una grande mostra. Andava dunque colmato, questo vuoto. Ecco che allora l'esposizione del Museo Correr propone, in una straordinaria sequenza di oltre cinquanta capolavori, l'evolversi della poetica dell'artista e tutte le diverse fasi della sua attività attraverso l'esposizione di dipinti fortemente significativi per ciascuno dei momenti peculiari di quel percorso: le prime prove veneziane; il periodo italiano, nei suoi diversi aspetti; il soggiorno a Dresda; le opere realizzate a Vienna e a Monaco; poi ancora il secondo drammatico periodo a Dresda e la fine, a Varsavia.
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