Antonio Monestiroli. Opere, progetti, studi di architettura
Antonio Monestiroli ha raccolto in questo libro ventotto progetti, realizzati tra il 1972 e il 2000. Di essi, solo pochi sono stati costruiti o sono in via di realizzazione, un destino, questo, che accomuna molti architetti che lavorano in Italia. Quanto l'architetto milanese ha progettato e costruito, si segnala per la coerenza che ne definisce la cifra e per l'ostinazione di cui è espressione. Da ciò il carattere intransigente della sua opera, una ribadita dichiarazione di indisponibilità nei confronti delle sollecitazioni provenienti dal mutare delle mode nel mondo dell'architettura. Se si osservano i progetti di Monestiroli, si nota come essi siano il risultato di una curiosa contaminazione di diverse lezioni. Da un lato, infatti, denunciano l'importanza che il loro autore attribuisce all'insegnamento di Aldo Rossi, sia sul piano teorico sia su quello formale: le sue opere sono il risultato di un insito confronto con i progetti e le rare costruzioni del giovane Rossi, con quanto da lui realizzato sino al cimitero di Modena. Dall'altro, il debito che Monestiroli ha contratto con Mies van der Rohe, della cui opera si è occupato a più riprese, come confermano i suoi scritti e si è poi curiosamente risolto nella messa a punto di formule espressive riconducibili ai progetti di Ludwig Hiberseimer e alle costruzioni i Heinrich Tessenow. Monestiroli riesce a mescolare e a impegnare proficuamente riferimenti così diversi in virtù del culto della semplicità che pratica. All'origine delle riduzioni formali che egli privilegia, vi è la convinzione secondo la quale la principale qualità del progetto consiste nella sua trasparenza, che nel caso di Monestiroli va utilizzata come sinonimo di chiarezza - chiarezza nel rendere immediatamente percepibile la logica costitutiva che ciascun progetto adotta.
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