La città dei bits. Spazi, luoghi e autostrade informatiche
La città dei bits. Spazi, luoghi e autostrade informatiche è l'edizione italina, curata da Sergio Polano, del fortunato volume di William J. Mitchell sull'attuale inarrestabile epifania di environments online: City of Bits. Space, Place and the Infobahn.Dean della School of Architecture and Planning di una prestigiosissima istituzione statunitense quale il Massachussets institute of Technology (culla, peraltro, anche del seminale MediaLab di Negroponte e Co.), e autore di volumi di grande successo editoriale, "Bill" Mitchell affonta questa volta nella Città dei bits il tema complesso e fascinoso delle nuove tipologie cosruttive online, di "ambienti" digitali, di luoghi planetari sui generis e di edifici virtuali disseminati in insediamenti senza apparenti frontiere, al contempo villaggi e megalopoli. Il volume esamina in dettaglio, con un agile taglio discorsivo (pur senza perdere alcunchè delle complessità inerenti a una questione sfaccettata come questa, in continua evoluzione e trasformazione), il sistema prevalentemente invisibile ma di crescente importanza degli spazi virtuali, delle superhighways dell'informazione e della rivoluzione digitale nelle comunicazioni, ove si evidenzia una tendenziale prevalenza dei bits e del software sulla materializzazione fisica delle forme. I cinematofrafici titoli dei sei capitoli del volume (nella lingua originale : Pulling Glass, Electronic Agoras, Cyborg Citizens, Recombinant Architecture, Soft Cities, Bit Biz, Getting to the Good Bits) ben rendono il clima generale del lavoro, che individua nella progetazione di environments mediatizzati, di "edifici" e "luoghi" digitali tanto l'obiettivo preminente quanto il core problematico dell'attuale ricerca nel settore, che dovrebbe essere affrontata con piena cognizione di causa da architetti progettisti di spazi virtuali.
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