Resistenza e repressione. Il Tribunale speciale per la difesa dello Stato nella RSI (1943-1945)
La dittatura fascista si dotò di strumenti particolarmente incisivi per colpire l'antifascismo. Come ricostruito nel volume, il più noto fu il famigerato Tribunale speciale per la difesa dello Stato. Vera e propria vedette della repressione durante il ventennio mussoliniano, il Tribunale speciale operò anche nel periodo della Repubblica sociale italiana, la cosiddetta “Repubblica di Salò”. Ma in quel contesto dovette affrontare ostacoli insormontabili: l'antifascismo era una tenace resistenza in armi, la perentoria presenza di tribunali militari e di guerra italiani e germanici era quanto mai invadente e al conflitto tra occupante tedesco e forze alleate si accompagnava una spietata guerra civile fatta di rappresaglie e di giustizia sommaria, ove non vi era più spazio per vie giudiziarie e procedure. Nella RSI il Tribunale speciale ebbe ancora, a sprazzi, le luci della ribalta e celebrò importanti processi (ad ammiragli e generali considerati badogliani e traditori dell'Asse; o a segmenti della Resistenza piemontese) ma in quel clima arroventato perse centralità repressiva, punendo ormai quasi solo un antifascismo marginale. La stella del già celebre Tribunale speciale per la difesa dello Stato tramontava sino a scomparire.
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