Storia internazionale dell'Azerbaigian. L'incontro con l'Occidente (1918-1920)
Dopo il 1917, nella fase che va dal crollo dello zarismo alla formazione dell'Unione Sovietica, molti popoli già soggetti all'Impero russo cercano la strada dell'indipendenza. Nel Caucaso meridionale viene fondata, nel 1918, la Repubblica Democratica dell'Azerbaigian, considerata la prima repubblica parlamentare nella storia del mondo islamico. Nei due anni della sua esistenza lo Stato azerbaigiano tenta di proteggersi dalle mire espansionistiche russe, sia degli eserciti "bianchi" sia dei bolscevichi, cercando sostegno nella comunità internazionale. Basato in gran parte su fonti azerbaigiane, il libro ricostruisce l'azione internazionale della Repubblica azerbaigiana nella ricerca di legittimità da parte della Società delle Nazioni e delle grandi potenze, inclusa l'Italia. La politica estera azerbaigiana trae ispirazione dall'internazionalismo liberale professato da Woodrow Wilson. Malgrado il formale impegno delle grandi potenze a proteggere la giovane repubblica, nel 1920 le forze bolsceviche si impadroniscono dell'Azerbaigian, che nel 1922 entra a far parte dell'URSS. Tra il 1918 e il 1920 si ha in Azerbaigian un'esperienza politica e civile molto avanzata, in dialogo con l'Europa sui temi della laicità dello Stato, dei diritti delle donne, dell'integrazione delle minoranze; quello azerbaigiano è inoltre uno dei primi tentativi, da parte di un Paese extraeuropeo, di uso della diplomazia pubblica, attraverso i mezzi di comunicazione di massa.
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