Il cielo dopo di noi
Il cielo dopo di noi: Silvia Zucca racconta la fragilità della vita e la forza dei legami familiari, parlando delle donne di ieri e di oggi e dei segni che tutti noi lasciamo nel mondo e nel cuore delle persone, quelle che ci hanno preceduto e quelle che continueranno il nostro cammino | Milano, 1944. È l’alba. Finalmente il cielo è libero e silenzioso, ma i bombardamenti hanno ridotto la città a un cumulo di macerie. Gemma deve andarsene, deve proteggere suo figlio Alberto. Lo zio Giacinto abita in campagna. Lì, lei e Alberto saranno al sicuro, lontani dai tedeschi, lontani dalla guerra. Milano, oggi. Miranda guarda il cielo come se quella cupola grigia e triste possa darle le risposte che cerca. Perché suo padre è scomparso? Perché non ha lasciato nemmeno un biglietto? E se fosse successo qualcosa? Forse il gesto del padre non è che l’ultimo passo di un distacco avvenuto tanto tempo prima – e cresciuto negli anni, tra incomprensioni e silenzi – eppure Miranda non può lasciarlo andare così. Allora ne segue le fragili tracce e arriva a Sant’Egidio dei Gelsi, dove il padre e la nonna si erano trasferiti nel 1944. E, sotto il cielo idilliaco della campagna piemontese, raccoglierà i frammenti di una storia solo apparentemente dimenticata; la storia di un ragazzino senza padre, costretto a crescere troppo in fretta, e di una donna obbligata a prendere una decisione terribile, che segnerà il destino della sua famiglia. Una storia che la condurrà infine dal padre, ma che soprattutto le permetterà di capire come il futuro – il cielo dopo di noi – si rasserena solo se si ha il coraggio di cancellare le nubi del passato e di aprirsi all’amore