Foresta nera

Foresta nera

L'offerta è una di quelle che non sì possono rifiutare: un sacco di soldi per un lavoro che non prenderà più di un mese. E a David Miller non importa se le condizioni sono quantomeno singolari: rimanere chiuso in una villa nella Foresta Nera, insieme con Arthur Doffre, il facoltoso committente, per scrivere un libro su un serial killer - tristemente noto col soprannome "i! Torturatore" - responsabile della morte di sette coppie e suicidatosi quasi trent'anni or sono. Raggiunta la casa, David si trova subito immerso in un'atmosfera surreale: la villa, lontanissima dal villaggio, è stata costruita intorno a una quercia secolare e le grandi vetrate che la caratterizzano sono prive di ante e di tapparelle. In più, la neve copre ogni cosa. Ciò che lo aspetta, poi, non è meno inquietante: lo studio in cui dovrà produrre almeno dieci pagine ai giorno si affaccia su una sorta dì mattatoio; la presenza di Doffre è costante e implacabile; i racconti sul Torturatore sono raccapriccianti.
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