Salti mortali

Salti mortali

Quand'è che uno sbaglio diventa più grande della propria esistenza, o così eclatante che la vita stessa ci sembra una completa disfatta? Per anni, se avesse dovuto spiegare la parola «fallimento», a Charlotte Van den Broeck sarebbe bastato indicare la sagoma della piscina comunale della sua città natale, che, per via di difetti di progettazione, non è mai rimasta aperta per più di tre mesi di fila, fino alla chiusura definitiva. È da qui che prende avvio il desiderio dell’autrice di indagare il sottile confine tra gloria e disgrazia tracciato da creatività e ambizione: avventurandosi in prima persona in biblioteche dove i libri stanno marcendo per la troppa umidità e in caserme gigantesche in cui sono stati dimenticati i bagni, e passando per edifici celebri come la chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane a Roma o Villa Ebe a Napoli, Van den Broeck ricostruisce in queste pagine le storie di architetti che di fronte al disastro hanno scelto la morte o l'oblio e di geni incompresi destinati a essere ricordati solo per i loro errori, di irrimediabili difetti di costruzione contrapposti a una ricerca incessante di purezza e complessità; le stesse cose in fondo che, nel nostro piccolo, inseguiamo anche noi.
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