Storia del pane. Un viaggio dall'«Odissea» alle guerre del XXI secolo
Bianco, nero, lievitato, azzimo, di forno, industriale, fresco, a lunga conservazione: Gabriele Rosso ci guida in un viaggio all’interno della storia e delle evoluzioni del pane, alla scoperta di miti e innovazioni, cambiamenti politici e trasformazioni economiche legate all’alimento che più di ogni altro ha influenzato lo sviluppo della società. Sebbene sia pressoché impossibile stabilire con precisione quando o chi l’abbia inventato, sin dalle più antiche civiltà della Mesopotamia e dell'Egitto il pane ha rappresentato non solo un nutrimento fondamentale ma anche e soprattutto un simbolo che ha definito l’essere umano e ne ha plasmato l’immaginario. In questo libro Rosso racconta le interconnessioni sociali, culturali, filosofiche, pratiche tra il pane e l’umanità attraverso i secoli: da Omero che descrisse gli uomini come «mangiatori di grano o di pane» al Dio del Nuovo Testamento che si fa «pane vivo, disceso dal cielo»; dal pane quotidiano presente sulle tavole medievali agli assalti ai forni durante le carestie nei secoli successivi; dall’ideazione del Wonder Bread da supermercato, con la scomparsa della qualità in funzione di una produzione di massa, fino alla recente riscoperta della figura del fornaio e della panificazione artigianale di alto livello.
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