Breve storia dell'ombra. Dalle origini della pittura alla Pop Art
Da quando esiste l’arte esiste l’ombra. Questo credevano gli antichi, secondo i quali la pittura nacque nel momento in cui una fanciulla tracciò il contorno della figura dell’amato proiettata su un muro. Da quel giorno ombra e raffigurazione pittorica hanno seguito un unico percorso: in origine semplice strumento per riprodurre fedelmente la realtà e dare il senso della profondità e della luce, l’ombra ha nel tempo acquisito una valenza allegorica sempre più complessa ed è diventata la base feconda da cui molti artisti sono partiti per costruire la propria opera. In “Breve storia dell’ombra” Victor I. Stoichita disegna un profilo composito e coinvolgente dell’ombra nell’arte e dei diversi valori attribuiti alla sua rappresentazione, da sempre fra le sfide più delicate che un pittore debba affrontare davanti alla tela, tanto dal punto di vista tecnico quanto da quello simbolico. Dalle ombre proiettate sulla parete della caverna nel mito di Platone alla sagoma di Monet che fotografa le sue ninfee a Giverny, dalle ombre incontrate da Dante nel suo viaggio ultraterreno a quella che Wendy deve ricucire addosso a Peter Pan, sino ovviamente all’infinita riproducibilità dell’ombra nell’epoca della fotografia, Stoichita rielabora gli spunti più diversi in una storia che è anche un manifesto critico, e ci porta a sconvolgere ogni preconcetto sulla metà oscura che ovunque ci accompagna.