Disintegrazione
Parigi, metà anni settanta. Tristan ha tredici anni e un futuro già scritto: il conservatorio e una carriera come percussionista classico. Poi però arriva il rock, e gli spalanca le porte di un mondo nuovo. Dopo un solo concerto capisce che la musica che vuole è un'altra, più selvaggia, più diretta; più sincera. Le bacchette iniziano a picchiare sul rullante e il piede a pestare duro sulla cassa, e così Tristan si trasforma prima nel batterista di un gruppo punk e poi nel frontman di un'ambiziosa band new wave, sulla rampa di lancio verso il successo. Sullo sfondo, una Parigi sregolata e tossica, tra feste ad alto contenuto alcolico e scontri fra punk e metallari, suicidi, overdose e l'incubo strisciante dell'Aids. "Disintegrazione" scorre come una martellante traccia musicale lunga quarant'anni: il primo album, i primi successi e i primi dissidi; l'ambizione, lo scontro col mercato discografico, i soldi; le amicizie distrutte, le separazioni, la ricerca della felicità. Un romanzo di formazione punk. Incendiario come il grido di una chitarra elettrica.
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