I miei occhi sul mondo. Scritti di viaggio
I miei occhi sul mondo raccoglie una selezione di testi e articoli, quasi tutti inediti, che attraversano anni e continenti seguendo il percorso di una scrittura in costante mutazione. «Perché viaggiare è partire senza meta: con uno sguardo fugace si abbraccia un villaggio, una valle, e ciò che si ama di più lo si ama già con il dolore dell’addio.» Le piste carovaniere del deserto iraniano; i passi tra le montagne del Kurdistan; le strade verso l’antica città di Ur, spazzate da tempeste di sabbia; le mulattiere afghane da cui si scorgono i monti dell’Hindu Kush; ma anche i vicoli di Lisbona, le autostrade americane e i sentieri dell’isola di Nantucket. Queste e molte altre sono le innumerevoli strade percorse e raccontate da Annemarie Schwarzenbach nel suo vagabondare tra i continenti. Scrittrice, fotografa, intellettuale bohémien impegnata contro il nazionalsocialismo, posseduta da un animo inquieto, un desiderio di vedere i nomi delle carte geografiche trasformarsi davanti agli occhi in paesaggi vivi, fatti di montagne, coste, villaggi, città, uomini, donne. Ma ogni viaggio è anche accompagnato da un male oscuro, una lacerazione dell’anima in un’Europa oppressa dalla dittatura nazista, che per Annemarie non è solo una patria che attrae e respinge, ma un ideale giunto alla sua crisi definitiva, a cui il suo pensiero ritorna di continuo. I miei occhi sul mondo raccoglie una selezione di testi e articoli, quasi tutti inediti, che attraversano anni e continenti seguendo il percorso di una scrittura in costante mutazione. Una scrittura che vive e respira attraverso lo sguardo, capace di fotografare la vitalità e la speranza degli Stati Uniti durante la rielezione di Roosevelt, il sole che sfolgora su una casa da tè sulle montagne persiane o la semplice felicità di vagabondare sotto il vasto cielo di Maiorca.