Canti di viaggio. Una vita
E stata una vita inquieta, quella di Hans Werner Henze, fra i più significativi compositori contemporanei e certo fra i più amati. La vita di un uomo posseduto dalla musica, fin dalla più tenera età; di un uomo che non ha mai smesso di ascoltare gli altri, e che agli altri ha fatto dono non solo della propria arte ma anche del proprio inesausto impegno civile, speso nella recisa contestazione di ogni ingiustizia. Fra queste pagine, in cui all'istanza memoriale si mescola incessantemente la riflessione musicale e politica, Henze si racconta con ironia e passione: dall'infanzia insofferente in Vestfalia alle ferite del nazismo, dalla caduta delle Torri Gemelle allo sdegno per le atrocità di Guantanamo, dall'amore mai pago per l'Italia ai lunghi soggiorni nella Cuba degli anni sessanta, in cerca di un paese da chiamare patria. I suoi "Canti di viaggio" accompagnano così un peregrinare infaticabile che attraversa interi continenti e un intero secolo, il Novecento: e ai luoghi, ai suoni, si accostano i volti: W.H. Auden, Ingeborg Bachmann - "una creatura di pura grazia e fascino, come se fosse nata da un usignolo" -, Luchino Visconti, Elsa Morante, Alberto Moravia, Pier Paolo Pasolini, con la sua "voce di un uomo che vive con grande fatica, sotto pressione, sempre in lotta". Da ogni incontro prende vita una comunione di intelligenze che porta a una composizione, in uno slancio umano e artistico che non sembra conoscere limiti, se non per superarli ogni volta.