Il rifugio magico
Sullo sfondo di un'America sconvolta dall'11 settembre si snodano le vicende degli esuli Augustin Gora e Peter Gaépar. Il professor Gora - che trova conforto solo fra i suoi libri - e suo cugino Gaépar sono alter ego di Norman Manea, ne condividono le esperienze che lu ha vissuto nella realtà. I ricordi di una biografia traumatica, sotto il nazismo e il comunismo, pervadono infatti l'esistenza dei personaggi. Il romanzo riprende tutti i temi più cari all'autore: l'Olocausto, la dittatura e l'esilio. L'intreccio narrativo si configura come una complessa meditazione sulla morte, la sofferenza e la solitudine, ma anche sulla bellezza, la libertà, la fede e l'amore.
Momentaneamente non ordinabile