Rote Armee Fraktion. Il caso Baader-Meinhof
Germania, fine anni sessanta. Frustrazione e rabbia aggrediscono la sinistra extraparlamentare e il movimento studentesco dopo la formazione della Grosse Koalition, l'uccisione di uno studente per mano della polizia e l'inasprirsi della guerra in Vietnam. Lo sdegno si trasforma in protesta, la protesta in resistenza, la resistenza si perde nel terrorismo. Ulrike Meinhof, giornalista militante della sinistra radicale, Gudrun Ensslin e Andreas Baader, appena evaso di prigione, danno vita alla Raf. Gli attentati del gruppo, al quale si unisce presto Jan-Carl Raspe, colpiscono la Repubblica federale in una successione diabolica; rapine e omicidi irrompono in maniera devastante. La guerra terroristica turba e disorienta l'intero paese, scuote l'indifferenza della borghesia, mette in crisi il meccanismo di rimozione del dopoguerra. Stefan Aust, testimone diretto di quella drammatica svolta, ripercorre le storie personali dei protagonisti, dagli esordi del 1970 alle azioni dell'"autunno tedesco" del 1977, dal rapimento di Schleyer, potente industriale, al dirottamento di un aereo della Lufthansa, fino al raggelante culmine della parabola della Raf, la "notte di Stammheim", in cui i fondatori del gruppo terroristico furono trovati morti nelle loro celle. In parallelo alla banda Baader-Meinhof agisce lo Stato: la linea dura della repressione e lo spietato regime carcerario imposto ai detenuti tracciano il volto di una Repubblica tormentata nelle sue contraddizioni.
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