La fabbrica degli affetti. La Gerusalemme liberata dai Carracci a Tiepolo
Il capolavoro di Torquato Tasso, oltre che poema epico cristiano, è un repertorio di immagini-affetto, di cui si sono appropriate pittura, musica, danza, teatro, in tutta Europa, dal XVI al XVIII secolo. Tra parola scritta, gesto dipinto, performance teatrale e passo di danza, Giovanni Careri tesse una rete di scambi che superano i confini della creazione artistica per ripercuotersi nell'ambito sociale, in particolare sui rituali di corte. Nella Gerusalemme liberata i cavalieri cristiani sospirano per le guerriere musulmane, gli uomini si femminilizzano, le donne si travestono con abiti maschili per andare in battaglia. In Gesta d'amore e di guerra vengono analizzate le figure poetiche, pittoriche e gestuali sorte dal poema tassiano, nella prospettiva di una produzione culturale come risultato delle relazioni tra forme di vita e linguaggi diversi. Con strumenti critici di grande finezza e varietà, dalla critica letteraria e musicale a quella artistica, Careri stabilisce un itinerario affascinante che porta dalla sfera immaginaria alla vita vissuta della società.
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