Salvate il soldato potere. I falsi miti della Seconda guerra mondiale

Salvate il soldato potere. I falsi miti della Seconda guerra mondiale

Se nessuna guerra è priva di atrocità, quella che ha opposto Alleati e nazifascisti è un caso senza precedenti: oltre cinquanta milioni di morti, paesi completamente distrutti, un genocidio, la bomba atomica. Da sessant'anni, però, la Seconda guerra mondiale è universalmente celebrata come l'eroica difesa di un continente oppresso da un imperialismo che sembrava non avere limiti, l'affermazione della libertà sulla sopraffazione. Una guerra inevitabile, insomma, cui Europa e Stati Uniti devono il periodo di pace e prosperità più lungo della storia. E' questa la lezione di Spielberg nel suo "Salvate il soldato Ryan", da cui il paradigma della guerra 'buona e giusta' esce intatto. Proprio in quegli Stati Uniti da cui il mito si è irradiato, tuttavia, da anni esiste una storiografia parallela (il cui decano è Howard Zinn) che ne ha messo in discussione l'integrità. Michael Zezima, brillante interprete di questa tradizione, racconta una storia molto diversa: l'entusiasmo di Henry Ford per la politica antisindacale di Hitler; l'indifferenza degli Alleati verso l'eliminazione sistematica degli ebrei; gli affari del bisnonno e del nonno di George W. Bush con i nazisti; gli arresti indiscriminati di cittadini nippoamericani dopo l'attacco di Pearl Harbor. E la lista nera non comprende solo reati ideologici o di omissione e la revoca dei diritti civili, ma crimini contro l'umanità non meno gravi di quelli nazisti: il bombardamento a tappeto della città di Dresda, priva di obiettivi strategici e gremita di profughi, la distruzione di Hiroshima e Nagasaki. Il senso stesso del conflitto, in definitiva, sarebbe ben diverso da quello proclamato dai vincitori: uno scontro tra potenze imperialiste combattuto allo scopo di accaparrarsi materie prime e manodopera, assumere il controllo di nuovi mercati. Se persino la storia della guerra che è servita a giustificare tutti i conflitti successivi poteva essere scritta in modo diverso, abbiamo una ragione in più per diffidare di chi vuole esportare libertà e democrazia con l'uso della forza.
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