Breve storia dell'inconscio. Esploratori della mente nascosta da Leibniz a Hitchcock

Filosofi, mistici e scienziati hanno continuato nei secoli a esplorarlo e a discuterne. Per primo ne scrisse sant'Agostino, poi ci fu il celebre contraddittorio tra Leibniz e Locke; dopo ancora vennero le esperienze di Coleridge e Baudelaire con le droghe e i primi esperimenti con l'ipnosi. Finché arrivò Sigmund Freud, che lo consacrò come elemento essenziale di tutte le attività psichiche. Da allora l'inconscio ha sempre occupato un posto centrale negli studi sul funzionamento mentale, indipendentemente dalle alterne fortune della teoria psicoanalitica. Ha ispirato anche la letteratura, il cinema, persino il musical. Ma strada facendo la sua fisionomia e il suo linguaggio sono cambiati: negli anni settanta l'inconscio freudiano si scontra con la psicologia sperimentale, quella delle 'misurazioni'; nei trent'anni successivi deve fare i conti con l'informatica, il cognitivismo, gli sviluppi delle neuroscienze. Subisce una 'revisione scientifica' che però non può che suffragare il più fondamentale assunto della psicoanalisi: la vita mentale è inconscia e questo stato si estende ai processi cognitivi, affettivi e motivazionali. In questa breve storia, Frank Tallis racconta l'inconscio attraverso i protagonisti della scienza e della filosofia - da Leibniz a Janet, da Charcot a Freud, da Jung a Darwin, da Kihlstrom a Damasio... - ma anche dell'arte, della letteratura; riferisce di aspre controversie professionali e di affascinanti scoperte, illustrando lo strano circuito della storia delle idee: se i contemporanei di Freud non potevano concepire che gran parte della vita umana fosse condizionata da qualcosa di astratto come i processi inconsci, oggi si fatica a credere che proprio la vita umana possa poggiare su basi tangibili e trasparenti. L'inconscio si è dimostrato quindi uno dei concetti più solidi in psicologia: è sopravvissuto a secoli di scetticismo per ritrovarsi sorprendentemente stabile al centro delle più moderne neuroscienze, rivoluzionando senza appello il significato del nostro essere umani.