La lotta per il riconoscimento

La lotta per il riconoscimento

La filosofia di Axel Honneth, inserendosi nel dibattito sulle politiche del riconoscimento all'interno di una prospettiva multiculturale, tenta di tracciare una teoria della società che concili le posizioni liberali con le dottrine comunitaristiche. A questo fine si serve del concetto hegeliano di lotta per il riconoscimento, integrandolo con la psicologia sociale di George Herbert Mead, che gli fornisce categorie sociologiche e psicologiche più adeguate al mondo contemporaneo. Riprendendo l'impianto dialettico proprio della prima Scuola di Francoforte (parzialmente tralasciato da Jurgen Habermas, più attento alla dimensione 'trascendentale' del linguaggio), Honneth formula la sua proposta teorica. Nel processo di riconoscimento esistono tre gradi, cui corrispondono tre momenti dell'identità personale: quello delle cosiddette 'relazioni primarie', i rapporti familiari e di amicizia; quello delle 'relazioni giuridiche', in cui il singolo diventa soggetto autonomo, in senso kantiano, guadagnando rispetto di sé; e infine il livello della 'comunità etica', nella quale il soggetto viene riconosciuto per il suo valore sociale, ossia per il suo personale apporto alla società, e acquista stima di sé. Nei tre gradi di riconoscimento Honneth vuole riunire i concetti di 'autodeterminazione' e 'auto-realizzazione', di solito contrapposti, intendendoli come passaggi successivi verso l'integrità dell'individuo. In questo modo riesce a elaborare una teoria che mantiene fermi i principi universali del liberalismo senza però trascurare i bisogni concreti e le differenze tra culture.
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