Arte del colore
Uscita nel 1961, l'"Arte del colore" condensa, aggiorna, porta al massimo di chiarezza la lunga esperienza di un pittore e maestro di Belle arti, eccezionalmente dotato di qualità didattiche e immune da ogni saccenteria accademica. I risultati raggiunti da Johannes Itten nella scuola di pittura che aveva aperto a Vienna indussero Walter Gropius a chiamarlo tra i suoi primi collaboratori al Bauhaus e a riconoscere: "Dobbiamo a lui la teoria preliminare sulla quale s'impernia il nostro insegnamento". Scopo dichiarato di questo libro è di instradare all'uso artistico del colore: Itten sa bene che pittori si nasce, ma con arguzia e discrezione suggerisce che un appropriato avviamento agevola il cammino dell'apprendista, evitandogli errori e dispersioni. Anche un profano si renderà conto che la teoria oggettiva dei colori e degli accordi cromatici, alla base di questa trattazione, è un abicì indispensabile al pittore, come la conoscenza della sintassi al poeta. Ma non sarà certo Itten a spacciare quell'utile teoria come una ricetta magica per imparare a dipingere. Al contrario, può constatare che ogni buon aspirante rivela, fin dalle prime prove, una tendenza verso accordi cromatici soggettivi, sfuggenti alle regole, e talmente personali che addirittura corrispondono alla fisionomia, al fisico, alla capigliatura, alla psicologia dell'individuo. Anzi, chi apre il libro su queste pagine in cui un 'professore' acuto e incantevole indovina e descrive i tipi umani dall'impianto cromatico dei loro dipinti (e viceversa), sarà subito persuaso che l'Arte del colore non rientra davvero nel genere della trattatistica indigesta. E si inoltrerà fiducioso nel nucleo teorico, cioè nei capitoli sui 'sette contrasti di colore', che non deluderanno quelle impressioni invoglianti. In breve la lacuna deplorata ben più di un secolo fa da Delacroix: "nelle nostre scuole d'arte manca l'insegnamento e l'analisi dei principi del colore" è colmata da Itten nel modo più confacente e gradevole. Ma l'"Arte del colore" non è soltanto l'esposizione di una dottrina che si affida a una calda comunicativa e a un coerente succedersi di trovate pedagogiche (meriterebbe, tra l'altro, l'attenzione di chi elabora le riforme dei programmi e metodi scolastici); né si rivolge solo agli addetti ai lavori. Itten è un innamorato del colore: attraverso il colore interpreta la pittura nella totalità dei suoi risultati, e ne delinea la storia in uno scorcio colmo di illuminazioni. E poi via via, a sostegno delle proprie tesi, interpreta un gran numero di opere: dagli ideogrammi orientali alle vetrate di Chartres, fino ai quadri di Cézanne, Van Gogh, Matisse, Klee, Mondrian, Picasso passando per i capolavori più o meno noti dei secoli intermedi. Lette quelle analisi, ci accorgiamo che finalmente stiamo 'vedendo' una serie di dipinti famosi, che spesso avevamo soltanto ammirato. L'"Arte del colore" è anche, forse soprattutto, un "saper guardare la pittura", che ci offre un'insperata iniziazione al godimento estetico di quest'arte.
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