Villa e Zapata. Una biografia della Rivoluzione messicana
E' la prima rivoluzione del XX secolo. I suoi leader sono le prime icone dell'America Latina, cui si affiancherà, decenni dopo, quella di Che Guevara. Il tentativo di abbattere la dittatura di Porfirio Díaz diede avvio a un decennio di scontri che in vestirono quasi tutto il territorio messicano, provocando complessivamente un milione di morti. E mettendo a nudo ambizioni personali, gelosie localistiche, disuguaglianze economiche e conflitti etnici. Frank McLynn racconta la Rivoluzione messicana attraverso la vita dei suoi due eroi leggendari: Pancho Villa, che nel Nord creò un agguerrito esercito di rancheros e charros, ed Emiliano Zapata, che guidò la rivolta dei contadini e dei peones del Sud. Se Villa fu il grande comandante militare della Rivoluzione, il protagonista di imprese audaci che ispirarono canzoni e racconti favolosi, Zapata ne fu invece l'anima, l'espressione della volontà incorruttibile di trasformare radicalmente la società messicana. Dotati entrambi di grande carisma, Villa e Zapata raggiunsero il loro apogeo nel 1914, quando insieme fecero un trionfale ingresso nella capitale; ma negli anni successivi l'incapacità di costruire una solida alleanza e di conciliare le diverse istanze di cui erano portatori segnò il declino della loro parabola sotto i colpi di due ambiziosi avversari, Alvaro Obrégon e Venustiano Carranza. Attento allo sfondo sociale e politico in cui si intrecciano macchinazioni internazionali e vendette private, avvincente nel racconto delle battaglie - caratterizzate da 'novità' come la dinamite, la ferrovia, l'aviazione e la presenza di troupe cinematografiche - "Villa e Zapata" è l'affresco di una delle vicende più complesse della storia contemporanea, fitta di destini tragici, eroismi e tradimenti, emblematica del caos e della violenza che minacciano continuamente di infrangere la patina sottile della civiltà.
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