La via per Kabul. Turchia, Persia, Afghanistan 1939-1940

La via per Kabul. Turchia, Persia, Afghanistan 1939-1940

"Il desiderio, la ricerca dell'assoluto sono probabilmente i motivi profondi che spingono ogni vero inguaribile viaggiatore. E forse io sono una di loro." Inquieta, androgina, nomade in fuga da se stessa, icona eterea e trasgressiva: Annemarie Schwarzenbach è senza dubbio una di loro, un romantico Ulisse senza Itaca. In un nefasto 1939, lasciandosi alle spalle un'Europa in odore di guerra e l'amore tormentato con la figlia di Thomas Mann, Annemarie prende la via dell'Oriente a bordo di una Ford con l'amica scrittrice Ella Maillart. Due donne sole scoprono l'Afghanistan, un paese ai confini del mondo dove le date non esistono, dove il tempo è rarefatto e brevi tragitti diventano peregrinazioni di giorni interi. Queste pagine raccontano il coraggio e lo smarrimento, le prove e i pericoli superati, le emozioni e le idee nate da un'esperienza che anche oggi potrebbe dirsi straordinaria. Dalle fotografie e dalle parole prende forma un viaggio che è dura scuola di vita, abitudine all'incontro e alla perdita, apertura all'altro e alla parte più in ombra di se stessi. Dalla Turchia alla Persia sino agli altopiani afghani, Annemarie si interroga sulla condizione delle donne col chador, si ferma a bere il tè nelle tende giallo ocra delle tribù pashtun, attraversa tempeste di sabbia e deserti di cardi. Nomi come Pamir, Hindu Kush e Mazar-i-Sherif, molto più che indicazioni geografiche, nel suo quaderno di viaggio diventano suono e colore, ricordo e mistero.
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