Articolare le ragioni. Un'introduzione all'inferenzialismo
Nello studio del linguaggio e della mente, la filosofia analitica del Novecento ha privilegiato le nozioni di 'riferimento' e di 'rappresentazione'. Eppure, questa scelta esplicativa non è né l'unica possibile, né necessariamente la più feconda. Una linea di ricerca che ponga al centro della sua attenzione le nozioni di 'inferenza' e di 'espressione' è altrettanto praticabile. Robert B. Brandom decide quindi di riportare vigorosamente in campo la tradizione espressiva attraverso il recupero dell'epistemologia kantiana e hegeliana, di recente al centro del dibattito filosofico negli Stati Uniti. Riallacciandosi al pensiero di uno dei padri fondatori della filosofia analitica, Gottlob Frege, in quest'opera Brandom riprende in sintesi i temi trattati nel suo più ampio "Making It Explicit", e afferma che il compito della filosofia è quello di studiare il modo in cui si 'articolano le ragioni', cioè si danno e richiedono le motivazioni dei giudizi e delle azioni. Gli esseri che ragionano per concetti, tra i quali eminentemente l'uomo, si distinguono dagli altri animali (e dai meccanismi) in grado di dare una risposta differenziata a una situazione, per la loro capacità di inserire tale risposta in una rete di interferenze, rete che possiede una dimensione discorsiva e sociale. Articolare le ragioni significherà allora interrogarsi sul 'titolo' di chi parla a dire quello che dice, e sull''impegno' che si assume a giustificare e riconoscere le conseguenze. Con un progetto ambizioso quanto quello di Hegel, Brandom mostra che attraverso il concetto di inferenza è anche possibile riformulare e chiarificare i concetti di conoscenza, verità e oggettività. "Articolare le ragioni" coniuga il profondo rigore logico all'appassionata reinvenzione di una tradizione filosofica che, innestata sul tronco della filosofia analitica, continua a dare i suoi frutti.
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