Metodo fenomenologico statico e genetico
Intorno agli anni Venti Husserl compie il passaggio dal metodo fenomenologico statico (che consiste nell'analisi dei dati di coscienza puri) a quello genetico, caratterizzato dall'analisi del ruolo del tempo nell'intuizione e nella conoscenza. Questo manoscritto del 1921 serve a colmare il divario tra l'Husserl delle "Idee", che la critica recente considera il più interessante, e quello della "Crisi delle scienze europee", che negli anni Sessanta veniva letto come la risposta a "Essere e tempo" di Heidegger. Dimostrando la sostanziale continuità del pensiero del filosofo di Friburgo, il volume coniuga i temi della teoria della conoscenza con quelli dell'alterità e dell'intersoggettività che preludono al concetto di mondo della vita. Con un saggio introduttivo di Mario Vergani.