La civiltà inconsapevole
Il mondo in cui viviamo dichiara di essere fondato sulla democrazia e sulla libertà dell'individuo, ma davvero le cose stanno così? In realtà abbiamo alle spalle una lunga propensione per le ideologie che si traduce nel perdurare dell'ideale corporativista, eredità e prosecuzione dei regimi autoritari e fascisti del passato. La nostra società, infatti, funziona soprattutto come relazione tra gruppi di interesse, in cui i governi nazionali rivestono il ruolo di semplici mediatori. Questi gruppi non sono rappesentati soltanto dalle grosse multinazionali, ma anche da organizzazioni pubbliche e private come quelle di categoria. Il corporativismo mette in discussione la legittimità dell'individuo come cittadino in una democrazia, impone passività e conformismo e predilige l'interesse personale e di gruppo a discapito del bene comune.L'individuo, ormai, è diventato una semplice funzione dello stesso sistema: un essere inconsapevole, privato della sua memoria storica e della capacità di riflessione. E a questo punto è facile abbandonarsi alle certezze offerte dall'ideologia: libero mercato e globalizzazione diventano le cure per tutti i mali, come ci assicurano le nostre élite, o meglio, i nostri manager.Se la democrazia si sta svuotando di significato è necessario, secondo Ralston Saul, definire nuovamente il termine stesso di democrazia, al fine di riconfermare la fonte legittima del governo: l'individuo, responsabile e partecipe, che opera congiuntamente agli altri in quanto cittadino.
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