Aura
Un annuncio di giornale porta il giovane storiografo disoccupato Felipe Montero a incontrare Consuelo, una signora vecchia e malata. Completare e ordinare le memorie del marito defunto, il generale Llorente che combatté nella guerra messicana di Massimiliano d'Asburgo è il delicato compito affidato a Felipe, cui verrà richiesto di alloggiare nella grande casa solitaria. In quell'inquietante mondo senza tempo, sempre immerso nell'oscurità, impregnato dal profumo morboso di rare piante che amano l'ombra, abita anche Aura, la giovane e bella nipote, creatura affascinante e misteriosa. Tra lei e Felipe nasce subito il desiderio e poi l'amore, turbato dalla presenza costante della vedova, dallo strano, innaturale legame che unisce le due donne - un'assoluta dipendenza reciproca che si riflette anche nell'identità degli atteggiamenti, dei movimenti. Aura sembra incatenata a un triste destino, un destino a cui Felipe vorrebbe strapparla. Ma lei non vuole, non può allontanarsi da Consuelo: il tempo - non più una naturale successione di prima e dopo, di nascita e di morte, ma un eterno, enigmatico ritorno di attimi, immagini e brividi - le lega indissolubilmente, la vita dell'una consente l'esistenza, l'amore e la libertà dell'altra, Aura è Consuelo e Consuelo è Aura...
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