La borsa della signora Rodriguez
La signora Rodrìguez, nell'affrontare le giornate un pò grigie di una vita borghese, può contare su un alleato speciale: la sua borsetta. Questo accessorio femminile, apparentemente normalissimo, è un pozzo senza fondo dove la protagonista custodisce di tutto: fazzolettini di kleenex, ricette, il certificato di morte di una suocera invadente, un succhiotto e un chewing gum appiccicoso dei suoi figli, che nel frattempo sono diventati grandi, una rosa ormai secca regalatele dal marito vent'anni prima. E non solo: ci sono la pistola di Pancho Villa, un calendario azteco, la mappa della fonte di eterna giovinezza, una fotografia con dedica da parte di un ammiratore (un certo Dorian Gray). Estraendo oggetti e ricordi, prodigi e schiocchezze, la signora ricrea il mondo e ne ridisegna i confini, mescola il presente al passato e al futuro, la realtà alla finzione. E quando tra le cianfrusaglie cercherà se stessa, incontrerà la sua fine paradossale e sorprendente.Riverberandosi all'infinito, come in un gioco di specchi, in altre storie surreali e caustiche, la vicenda della strana borsetta mostra a ogni pagina una faccia nuova: racconto fantastico, satira di costume, metafora della vita e della circolarità del tempo, il romanzo di Martha Cerda è soprattutto, per il lettore, un percorso imprevedibile, in cui il brivido metafisico si scioglie felicemente nella risata.
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