Intelligenza e pregiudizio
Fin dalla prima edizione del 1981, Intelligenza e pregiudizio, è apparso come un'acuta e sferzante risposta a tutti coloro che, in epoche diverse, hanno classificato gli individui e le razze in base alla misurazione di presunte capacità intellettuali innate. Con l'abilità dell'esperto divulgatore, Stephen Jay Gould ripercorreva la storia del razzismo scientifico e dei goffi tentativi di calcolare quella misteriosa e sfuggente entità che è l'intelligenza umana.Ma l'idea che la differenza fra gli uomini trovi un fondamento biologico nella quantificazione dell'intelligenza continua a riscuotere consensi: basti pensare alla grande eco suscitata da The Bell Curve, il libro di Richard J. Herrnstein e Charles Murray che rappresenta la più recente ed estrema elaborazione di questa tesi, che pretenderebbe di sancire la differenza fra le capacità intellettuali di neri e bianchi. In questa nuova edizione del suo celebre saggio, ampliata da un'ulteriore introduzione e da due capitoli finali, Gould confuta le argomentazioni di The Bell Curve, illustrandone l'inconsistenza logica, l'uso tendenzioso dei dati e il pregiudizio di fondo. Un coronamento perfetto per un libro che, capace di avventurarsi fra i bizzarri esperimenti della craniometria come di dispiegare uno spirito brillante e irriverente, costituisce una ferma presa di posizione contro il razzismo e un esempio ormai classico di come il sapere scientifico possa dare rilievo alla dignità dell'uomo, rivendicandone i diritti e i valori.
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