Tra avanguardia e accademia. La pubblicistica futurista nei primi anni Trenta
A quasi cento anni dalla nascita, il Futurismo, primo grande movimento d'avanguardia sorto in Italia ed esportato pressoché in tutti i paesi, europei ed extraeuropei, deve ancora essere indagato in molti suoi aspetti e protagonisti. La convinzione da cui prende avvio questo lavoro è che esso vada studiato in tutta la sua parabola evolutiva, dal 1909 al 1944, anno della morte del fondatore e animatore del gruppo, senza limitarsi al cosiddetto periodo 'eroico'. Poiché i critici hanno scandagliato maggiormente gli anni fino al 1920, la presente ricerca sceglie di focalizzare l'attenzione sulla seconda fase storica del movimento, meno dirompente dal punto di vista delle formulazioni teoriche, ma ancora vitale e senz'altro meno nota. Questo volume si propone quindi di comprendere quali siano stati gli sviluppi dell'avanguardia italiana rispetto alla sua fase iniziale e di verifìcare se Marinetti e seguaci siano andati incontro ad un processo di ufficializzazione e integrazione nel regime fascista oppure abbiano mantenuto invariati la loro forza eversiva e il progetto di una 'ideologia globale'.
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