Li chiamano anche portieri
Il portiere è un avventuriero chiamato a gesti di grande responsabilità. È dispari, solitario, l’unico deputato all’uso delle mani. Le sue parate strappano applausi, i suoi errori non si possono cancellare. Li chiamano anche Portieri è un viaggio che parte dalle origini del ruolo fino ai giorni nostri e oltre. È un’antologia di 44 portieri, una cavalcata che prende il via con William Foulke, il pioniere e pachidermico guardiano britannico dell’Ottocento, e taglia il traguardo con Jo Hyeon, che si ispira ai cartoon di Holly e Benji. Nel mezzo ci sono i folli dell’area di rigore, come Hugo Gatti che si abbronzava appoggiato al palo della porta, o Roberto Rojas che si tagliò il viso con un bisturi per tentare di vincere la partita della vita e compiacere Pinochet, oppure Gordon Banks che rimase tra i migliori al mondo anche cieco da un occhio. Sono storie uniche, autentiche, al limite del paradosso. Sono storie di portieri.