I colli di Zanetto
"Zanetto, che è il ritratto di una semplicità lombarda, la sa lunga e sa cosa dire e fare a questo mondo. Nato sui colli che chiameremo i Colli di Zanetto, nel luogo di Montichiari, vede ciò che guarda, trascrive quel che ha visto. Come una tovaglia che scuote le briciole da un lato, così è anche questa Lombardia che scuote genti nascenti e provenienti ad accatastarsi nelle città. Se dunque il paesaggio è una tovaglia, Zanetto si situa dalla parte delle mani che la scuotono. Nel tempo si vedrà ma, al momento, lui resta fuori dalla mischia. Sta nella casa avita e, con la matita dei suoi testi poetici, mormora, dice e ridice i suoi fiori di bosco, i frutti, i silenzi, le irrigazioni che vogliono appalesarsi. Zanetto, con mano fine, lascia suonare le piogge come si conviene. E lo spartito del sottobosco e di una periferia che in un'altra esistenzialità sarebbe forse l'ombelico del mondo. Lui sa che la natura sembra farsi da parte ma solo per riprendere fiato e poi, forse, sopraffare la metropolitaneità. Così Zanetto colleziona, edita, dà voce ai poeti come ai fiori di campo dell'universo mondo naturale. La sua casetta che stampa, che raccoglie e significa è un fortilizio di indispensabile ruvida propizia testimonianza". (Guido Oldani)
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