Il grande gioco del petrolio. Affari, politica, guerre
Politica, affari e guerre si sono saldati nel "grande gioco" per il controllo delle fonti energetiche sin dalla metà dell'Ottocento, quando George Bissell intuisce la possibilità di estrarre l'olio minerale con metodi industriali. E l'inizio di un'altra storia che avrà come protagonisti i monopolisti del greggio, primo fra tutti John D. Rockefeller, che in pochi anni daranno vita a un oligopolio internazionale, le Sette Sorelle, capace di cambiare la vita degli Stati. Ci sono i grandi pozzi di Baku nel Caucaso dietro l'inizio della rivoluzione russa, c'è un inquietante segreto petrolifero dietro la morte di Giacomo Matteotti, c'è il petrolio dietro la nascita dell'Iraq voluta da Churchill dopo il Primo conflitto mondiale. E ancora: Mussolini rinuncia all'iniziativa dell'Agip in Iraq per non veder compromessa l'impresa d'Etiopia; l'invasione nazista dell'Urss per il controllo dei pozzi petroliferi; la reazione americana dopo Pearl Harbor è una mossa di Roosevelt per controllare le risorse del Pacifico. Il filo nero cuce poi interessi indicibili tra le corporation del greggio, gli Alleati e la mafia durante lo sbarco in Sicilia. Dopo gli anni della Guerra Fredda, durante i quali sull'altare dell'oro nero vengono sacrificati personaggi come Enrico Mattei e John Fitzgerald Kennedy, inizia la fase dello scontro economico in cui i proventi del petrolio alimentano la finanza globale e le sue guerre, dal Medio Oriente all'Africa, all'Asia. Una storia che è cronaca.
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